Dei Marlene Kuntz e dell’Italietta di Sanremo

Dei Marlene e delll'italietta di sanremoDei Marlene Kuntz e dell’Italietta di Sanremo – Mentre impazzano le polemiche su Sanremo, da quella relativa ai brani del duo D’Alessio-Bertè e della Civello, a quella di Enzo Iacchetti (che ha usato parole talmente dure che a paragone la mia critica a Sanremo è un Inno alla Gioa) ci solo due “pensieri altri” che mi frullano nella testa.

Due pensieri che volano verso ovest: verso il Piemonte prima, e poi giù verso la riviera sanremese.

Il primo riguarda i Marlene a Sanremo.

Tutti a lamentarsi dei Marlene a Sanremo. Ma che vi lamentate?! (Ma soprattutto) Che vi stupite?! Da Bianco Sporco i Godano e soci hanno staccato il piede dalla pedaliera addolcendo il loro sound: maturità artistica per alcuni, demenza senile per altri. Io mi pongo in mezzo, anche se pendo di più per la demenza. Ma poco importa. Il punto è che, calo o non calo, già un brano come Bellezza (di ben 7 anni fa) poteva perfettamente uscita da Sanremo. Così dolce, così quadrata, così bella e così prevedibile (come un ambarabacicicocò).

Dunque la notizia dei Marlene all’Ariston per me non è una stranezza, ma una conferma.

Il secondo pensiero riguarda Sanremo, Marlene a parte.

Mi chiedo: che diamine di senso ha far cantare gli artisti italiani con gli artisti stranieri, facendo per giunta cantare loro  una canzone diversa da quella in gara? Per carità, se vedrò il Festival, mi godrò Patti Smith, Nina Hagen, Gorna Bregovic, Brian May (e si parla anche di Stevie Wonder!). Eppure trovo penoso che un manifestazione di musica italiana, per mettere pepe alla sua scena musicale, abbia bisogno di innesti internazionali. Ma soprattutto, trovo pacchiana la celebrazione dell’italianità fatta da artisti stranieri (le canzoni in questione saranno classici della muisca italiana tradotte in inglese, tedesco ecc.) e vedendo la cosa dall’altro lato, trovo provinciale che si senta il bisogno di chiamare icone internazionali per accreditare la bontà della proposta tricolore, come in una forma di legittimazione figlio-babbo.

Un’altra, l’ennesima, mossa sbagliata da Morandi. E in tutto ciò, solo due parole (le solite)possono esprimere il mio sdegno: Po’ra Italia.

PS: Giusto per capirci, ecco qui la lista dei partecipanti, delle canzoni e dei duetti:

Nina Zilli – “Per Sempre”/ “Never Never Never” (”Grande Grande Grande”) con Skye

Samuele Bersani – “Un Pallone”/ “My Sweet Romagna” con Goran Bregovic

Dolcenera – “Ci Vediamo A Casa”/ “My Life Is Mine” (”Vita Spericolata”) con Professor Green

Pierdavide Carone e Lucio Dalla – “Nanì”/ “Anema E Core” con Mads Langer

Irene Fornaciari – “Il Mio Grande Mistero”/ “I Who Have Nothing” con Bryan May

Emma – “Non E’ L’Inferno”/ “If Paradise Is Half As Nice” (”Il Paradiso”) con Gary Go

Matia Bazar – “Sei Tu”/ “Speak Softly Love” con Al Jarreau

Noemi – “Sono Solo Parole” / “To Feel In Love” (”Amarasi Un Pò”) con Sarah Jane Morris

Francesco Renga – “La Tua Bellezza” / “El Mundo” (”Il Mondo”) con Sergio Dalma

Arisa – “La Notte” / “Que Serà” con Josè Feliciano

Chiara Civelli – “Al Posto Del Mondo” / “You Don’t Have To Say You Love” (”Io Che Non Vivo Senza te”) con Shaggy

Gigi D’Alessio e Loredana Bertè – “Respirare” / “Auf Der Wel” (”Piccolo Uomo”) con Nina Hagen

Eugenio Finardi – “E Tu lo Chiami Dio” / “Surrender” (”Torna a Surriento”) con Noa

Marlene Kuntz – “Canzone Per un Fuglio” / “The World Became The World” (”Impressioni di Settembre”) con Patti Smith

Questa voce è stata pubblicata il 17 gennaio 2012 alle 12:19 AM. È archiviata in Pop '10, Segnali dai '10 con tag , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.

2 pensieri su “Dei Marlene Kuntz e dell’Italietta di Sanremo

  1. Pingback: Sanremo 2012: le cattiverie gratuite di Gbø « GoodbyeZero

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